Il Museo

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a Basilica Collegiata di Martina Franca è uno scrigno d’arte.
In un arco temporale di mezzo millennio in questa ecclesia major sono state raccolte collezioni di arredi liturgici di altissima fattura e documenti di storia, ora fruibili in esposizione museale per le migliaia di visitatori che ogni anno giungono in questo piccolo mondo della provincia italiana.

Palazzo Stabile, sede del MuBa, collocato nell’insula culturale della Basilica, è nel cuore del tessuto urbanistico monumentale del centro storico di Martina Franca; nel dedalo di nchiostre, piazze, vichi, organizzati per una comunità solidale, per consentire rapporti di immediatezza e di prossimità ed assaporare la bellezza dello stare insieme.

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Mostrare tesori per la liturgia (calici, ostensori, reliquiari, piviali, dalmatiche, pianete, raccolte di testi liturgici per la preghiera e il canto gregoriano in cartapecora) è proclamare, ancora, la festa della fede.

È testimoniare e trasmettere l’incontro tra Vangelo e arte, tra messaggio annunziato e popolo che accoglie e traduce in segni visibili la pregnanza del ‘mistero’ della Divina Presenza in mezzo a noi.

Esporre pergamene, bolle papali, rogiti notarili, conclusioni capitolari, raccolte di ‘Atti delle sante visite pastorali’ degli Arcivescovi tarentini, brevi apostolici (tanta documentazione è custodita nell’ Archivio – Biblioteca ‘Arcivescovo Nicola Margiotta’, attigua al MuBa ed altrettanta è stata dispersa per vicende storiche non sempre favorevoli) è narrare di una comunità straordinaria.

Il MuBa va visitato con calma, reclama il silenzio per immergersi nell’estasi provocata dal genio e dalle mani dell’uomo.
Le sale espositive del settecentesco Palazzo della famiglia Stabile consentono di ascoltare voci e racconti, quelle degli artigiani-artisti e quelle della comunità credente e orante.
Un museo non è luogo per autogratificarsi di fasti passati, è appello insistente per costruire ancora strade di bellezza in un tempo scarno.
La guida che il visitatore ha tra le mani è uno strumento agile ed essenziale per dirigersi, senza smarrirsi, in secoli di arte.

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Il MuBa non contiene tutto il patrimonio della Basilica: vi saranno, infatti, una rotazione espositiva ed ulteriori definizioni di temi e di percorsi.

I visitatori saranno incuriositi e sollecitati a cercare ancora, a documentarsi con più dovizia in orizzonti più vasti: nelle botteghe degli argentieri meridionali e degli atelier liturgici di monasteri e conventi; a frugare negli interessi stessi delle committenze.

Spesso i turisti e i visitatori degli splendori di Puglia si chiedono: “Riusciranno gli uomini a salvare tanta bellezza?
Martina Franca e la sua Basilica scommettono su questo compito, che è di civiltà.
Perciò un grazie va a quanti, progettisti, tecnici, restauratori, artigiani, hanno reso possibile la realizzazione del MuBa.

Benvenuti e buona visita! Con un proposito: raccontare di questa comunità e di questo fiabesco lembo di terra!  Grazie!

Franco Semeraro
Parroco della Basilica

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