Il Buon Pastore al MuBa

Il Buon Pastore al MuBa

La statuetta in marmo del «Buon Pastore», immagine-simbolo dell’arte paleocristiana, è il reperto più celebre della collezione di antichità cristiane del Musei Vaticani. In origine simbolo pagano, fu utilizzato tal quale dai cristiani.
La figura racchiude un riferimento ad un mondo bucolico idealizzato contrapposto al faticoso mondo della vita cittadina, popolato da raffinati pastori che discutono profondi temi esistenziali.
La figura del pastore aveva, inoltre, un significato più preciso: era una delle rappresentazioni simboliche del dio Hermes, il romano Mercurio.
L’immagine di un pastore che porta un agnello (o un ariete) sulle spalle (in greco kriophóros) richiamava quella di Hermes benevolo portatore delle anime nell’aldilà (psicopompo). Nei primi secoli dell’era cristiana, quest’immagine si allontanò dal suo legame con il dio pagano, per diventare sempre più simbolo e personificazione della benevolenza nei confronti del genere umano: la parola greca philanthropìa (che potremmo tradurre con l’«aver a cuore gli esseri umani»).

Scultura in marmo bianco dalla Catacomba di San Callisto, Roma (III – IV secolo d.C.). Scultore anonimo. Musei Vaticani.

Riproduzione in polvere di marmo.

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